Il Goal-Setting e gli obiettivi S.M.A.R.T.

“Nel lavoro, così come in tutte le attività che l’uomo svolge nel corso della sua vita, la MOTIVAZIONE è ciò che lo spinge a iniziare, dirigere e sostenere la propria azione”

La motivazione è il complesso processo delle forze che attivano, dirigono e sostengono il comportamento nel corso del tempo. (Avallone, 1994)

Tecnicamente parlando, la “motivazione” è il processo che innesca il comportamento coinvolgendo i poteri fisici, emotivi, sociali e cognitivi di una persona. Come si può intuire dal termine stesso, la motivazione corrisponde al “motivo per cui l’azione viene compiuta” e quindi ci spinge ad agire; è uno stimolo, consapevolmente o meno, a intraprendere azioni volte al raggiungimento dell’obiettivo desiderato.
Pertanto, la motivazione è quell’energia che ci permette di realizzare la nostra immaginazione. Avere chiaro il risultato da raggiungere porta le persone a focalizzare l’attenzione su questo e a regolare in modo efficace lo sforzo per il raggiungimento. Tuttavia, questo da solo non è sufficiente.

Nelle nostre considerazioni, ci sono due tipi di persone nel mondo: le persone che hanno “successo” e quelle che “non ci sono riuscite”.

Avere obiettivi libera davvero tutto il potere creativo, ci dà chiarezza, direzione, significato. Sapere cosa fare e come farlo ci impegna attivamente, ci rende responsabili, aumenta la soddisfazione della vita e del lavoro.

Non sempre, però, pur avendo in mente l’obiettivo o la meta che vorremmo raggiungere, riusciamo nei nostri intenti, come mai?

In effetti, è facile dire: “Dobbiamo fissare degli obiettivi!” Ma quante volte li definiamo correttamente? Poche. Prima di tutto, è necessario pensarci. Poi, quando ci pensiamo, plasmiamo un desiderio.

Ma un desiderio e un obiettivo sono la stessa cosa?

Assolutamente no, un desiderio diventa un obiettivo nel momento in cui viene stabilito un piano d’azione per realizzarlo.

“Un obiettivo senza un piano resta solamente un desiderio!” (Antoine de Saint-Exupery)

Per evitare di correre dietro a obiettivi irraggiungibili o troppo vaghi, una strategia molto efficace è la tecnica del Goal-Setting o formazione degli obiettivi.

Conoscere e costruire nel dettaglio esattamente ciò che si vuole ottenere, i tempi e le strategie da adottare, contribuisce effettivamente all’aumento esponenziale delle possibilità di successo e aiuta a trasformare in realtà i propri “desideri”.

È una tecnica motivazionale che spiega il comportamento secondo la capacità di autoregolazione della mente umana, che fissa gli scopi e ne supporta il raggiungimento attraverso i processi di attivazione delle energie necessarie.

L’autoefficacia (o self-efficacy) e l’impegno sono due fattori psicologici fondamentali nella tecnica del Goal-Setting, in ​​quanto ci permettono di riflettere sulla capacità di credere nelle nostre potenzialità, nelle nostre risorse e nella nostra capacità di migliorarci continuamente.

Affinché un programma di Goal-Setting sia efficace, un obiettivo deve incorporare una serie di caratteristiche messe a punto nel tempo e racchiuse nell’acronimo S.M.A.R.T., ideato dall’americano George T. Doran nel 1981, in cui ogni lettera definisce una delle peculiarità che l’obiettivo deve avere per poter essere facilmente trasformato nel risultato desiderato.

S = Specific (Specifico)

M = Measurable (Misurabile)

A = Achievable (Raggiungibile)

R = Realistic (Realistico)

T = Time-Based (Temporizzabile)

Alcuni autori hanno ampliato il modello e relativo acronimo, per includere altri aspetti.

Così, per alcuni, SMART è diventato SMARTER, e include Ecological – Ecologico (coerente con l’ambiente, con l’identità e i valori personali) e Recorded – Registrato (scritto, responsabilizzante)

1. Specific – Specifico

L’obiettivo deve essere chiaro e specifico, altrimenti non è possibile concentrare gli sforzi e non scatta la vera motivazione per raggiungerlo.

Per essere chiaro e specifico, deve rispondere a cinque domande “W”.

What – Cosa voglio realizzare?

Why – Perché questo obiettivo è importante?

Who – Chi è coinvolto?

Where – Dove si trova?

Which – Quali risorse o limiti sono coinvolti?

2. Measurable – Misurabile

Un obiettivo deve essere misurabile (numericamente) in modo che si possano monitorare i progressi, supportare la tua motivazione e avere una misura e una prova dei risultati.

Per renderlo misurabile, dove rispondere alle domande:

Quanto?

Quanti?

Come saprò quando sarà realizzato?

3. Achievable – Raggiungibile

L’obiettivo deve essere realistico e raggiungibile. Benissimo se ambizioso, ma commisurato alle proprie risorse e capacità.

In altre parole, dovrebbe puntare a espandere le abilità ma essere comunque possibile.

Affinché l’obiettivo sia raggiungibile, deve rispondere a domande come:

Come posso raggiungerlo?

Quanto è realistico un obiettivo basato su altri vincoli es. fattori finanziari?

4. Relevant – Rilevante

Questo passaggio serve per essere sicuri che l’obiettivo sia davvero importante e funzionale.

Prima di decidere, dedicare tempo, risorse o denaro è importante valutare se ne valga davvero la pena, analizzando il rapporto costi-benefici e assicurarsi che sia in linea con altri obiettivi correlati.

5. Time-Based (Temporizzabile)

Ogni obiettivo richiede una data, serve definire una scadenza per essere concentrati e lavorare.

Questo criterio aiuta a evitare che alcune attività quotidiane siano prioritarie per obiettivi a lungo termine.

In genere, un obiettivo limitato nel tempo risponde alle seguenti domande:

Quando?

Cosa posso fare in sei mesi?

Cosa posso fare tra sei settimane?

Cosa posso fare oggi?

Infine, un buon obiettivo deve essere affermato in termini positivi: ciò che vuoi, non ciò che non vuoi!